
LIBRI PERICOLOSI - Censura e proibizione nella letteratura e nell'esoterismo.
mer 20 apr
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20 apr 2022, 14:00
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L'evento
Nella storia della letteratura e della filologia si è assistito nei secoli al verificarsi di un fenomeno molto particolare che ha affascinato non poco gli amanti del mistero. Si tratta della costante presenza, presso diversi gruppi culturali anche eterogenei tra loro e dislocati in parti diverse del mondo, di una certa diffidenza e paura nei confronti di testi ritenuti "scomodi" e proibiti. Il tutto è sfociato in una censura che non ha avuto pietà del patrimonio culturale che tali testi avrebbero potuto lasciare ai posteri. Certi contenuti andavano infatti distrutti e dimenticati per sempre. L'immagine ricorrente associata alla censura è quella di un rogo di libri dati alle fiamme affinché quanto vi era scritto si perdesse nell'oblio del tempo. Questo perché, non appena le idee hanno iniziato a circolare in forma scritta, c'è stato chi ha sentito la necessità, per vari motivi che potevano essere sia politici che religiosi, di controllarne la diffusione e veicolare il sapere secondo i propri interessi. Nel rapporto conflittuale tra poteri organizzati e voci dissidenti la censura ha sempre avuto un ruolo di rilievo.
C'è un particolare capitolo nella storia della censura che riguarda i libri di magia. Si tratta di manoscritti redatti dai maestri dell'occulto vissuti nei secoli scorsi, libri contenenti evocazioni diaboliche, riti proibiti, istruzioni su come scendere a patti con í demoni e farsi servire dalle entità infernali. Questi testi erano solitamente conosciuti come "grimoires" (una corruzione del francese "grammaires", "grammatiche). È difficile al giorno d'oggi capire a chi erano rivolti questi testi. La tradizione vuole fossero dei veri e propri diari nei quali i maghi concretizzavano i loro esperimenti e che costituissero una forma culturale e una conoscenza che sarebbe dovuta rimanere segreta e riservata a pochi eletti. In realtà, in alcuni casi, i grimori erano dei veri e propri espedienti nati dalla fantasiosa inventiva di piccoli editori, o autori anonimi, che volevano creare scompiglio e meraviglia tra i collezionisti, attribuendo a personaggi storici, o addirittura biblici, libri nei quali venivano minuziosamente descritti i segreti più inviolabili delle arti oscure. Alcuni di questi libri, in termini filologici, prendono il nome di pseudobiblia, ovvero testi citati più volte da autori ma che in realtà non sono mai esistiti.