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FALSI STORICI. ALCUNE "BUFALE" CHE CONTINUANO A INSEGNARCI A SCUOLA

Aggiornamento: 14 apr 2021

La storia dell’uomo è un affascinate intrecciarsi di vicende ed eventi che si perdono tra le pieghe del tempo. Riscoprire le nostre origini, le vicissitudini e i protagonisti che hanno delineato la storia, ci aiuta a capire e dare maggiore valore al nostro presente. A volte ciò che è davvero accaduto nella realtà supera di gran lunga la più sfrenata fantasia di un romanzo.

Eppure, nei libri di scuola che i professori ci fanno studiare, si nascondono tantissimi falsi miti che gli storici hanno ormai da tempo superato, rivisto e corretto anche in base a nuove scoperte. Queste “bufale” delle quali noi tutti siamo sempre stati convinti sono ancora li, dure a morire. Quelle che seguono sono solo alcune, ma ce ne sarebbero tantissime altre.


Nel Medioevo si credeva che la terra fosse piatta. FALSO


Già nell’antica Grecia l’uomo aveva capito che la terra è tonda. I primi studi sulla sua sfericità risalgono infatti a Eratostene già nel III secolo a.C. Egli infatti cercò di misurare la circonferenza della terra e ci riuscì con una approssimazione sorprendente per quei tempi. La concezione della terra rotonda rimase assolutamente assodata sia durante l’Impero Romano che nel Medioevo. Persino S. Agostino accettava l’idea della sfericità, seppur credendo che l’altra parte del globo fosse disabitata. Erroneamente si crede che la Bibbia sostenga che la terra fosse piatta quando in realtà persino gli autori del Sacro Testo ci avevano visto giusto: Isaia 40:22 - "Egli [Dio] è colui che sta assiso sul globo della terra, i cui abitanti sono come cavallette; egli distende i cieli come un velo e li dispiega come una tenda in cui abitarvi". E ancora Proverbi 8:27 - "Quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sulla superficie dell'abisso”. L’idea che i medievali credessero nella terra piatta si deve al libro di Washington Irving “La vita ed i viaggi di Cristoforo Colombo” in cui l’autore sostenne questa tesi entrata poi nell'immaginario collettivo.




Cristoforo Colombo fu il primo a scoprire l’America – FALSO



La scoperta dell’America si fa convenzionalmente risalire a Cristoforo Colombo nell’anno 1492 che, sotto il patrocinato dei Re Cattolici di Spagna, per una pura casualità dovuta ad un cambiamento di rotta, approdò nel continente americano. Eppure documenti storici attestano che già nella seconda metà del X secolo alcuni marinai vichinghi avvistarono le coste di Terranova (l’attuale Canada orientale). Ad un altro nome è dovuta la scoperta originaria: Leif Erikson, islandese, vichingo convertito al Cristianesimo e figlio del colonizzatore della Groenlandia. Erikson nel 1009 si avventurò nell'esplorazione di quella che definiva “Vinvald” (terra delle viti).



Prima di partire per le crociate, i soldati facevano indossare alla moglie la cintura di castità. FALSO


È ormai certo che il terribile oggetto di costrizione fisica che si credeva venisse indossato dalle donne costrette dai loro uomini partiti per le crociate o per assicurarsi la fedeltà sia una leggenda. Non esistono infatti cinture di castità risalenti al Medioevo. La prima raffigurazione grafica di questo oggetto risale a un manoscritto datato 1405 conservato nella biblioteca di Gottiga. Il manoscritto riporta disegni di macchine da guerra e altre invenzioni immaginarie. Qui la cintura di castità viene definita “Marchingegno fiorentino”. Le vere e proprie cinture di castità che ci sono pervenute risalgono invece al 1800. In questo periodo venivano usate per collezionismo, mostrate come curiosità e spacciate per vere.



Napoleone era un nanerottolo. FALSO

Il mito della bassa statura di Napoleone è del tutto infondato. A quanto si tramanda, infatti, il generale era alto circa cinque piedi e due pollici, ovvero intorno ad 1,67 cm, una statura del tutto nella norma per quel periodo storico. Un falso mito messo in circolazione o per screditare la figura del grande condottiero o per giustificare l’affettuoso nomignolo di “piccolo Caporale” con il quale veniva chiamato dai suoi uomini e dagli altri regnanti.


Galileo Galilei sussurrò, dopo aver abiurato, “Eppur si muove”. FALSO

Questa frase non venne mai pronunciata. Fu lo scrittore Giuseppe Baretti che nel 1757 ricostruì la vicenda del processo a Galileo da parte del Tribunale dell’Inquisizione e della conseguente abiura. L’autore però arricchì la ricostruzione con dettagli romanzati e particolari non veritieri. Secondo Baretti Galileo, dopo aver smentito a causa della minaccia di condanna la sua teoria eliocentrica, sussurrò la frase “Eppur si muove” riferendosi, ovviamente, alla Terra. Non c’è nulla che lo attesti e fu, appunto, un’invenzione dello scrittore entrata nell'immaginario collettivo.



Fu il tedesco Gutemberg a inventare la stampa. FALSO

Il 1455 fu l’anno in cui Johann Gutemberg stampò una Bibbia con un torchio a caratteri mobili. A questa data è attribuita l’invenzione della stampa. Il lavoro dei monaci amanuensi fu dunque sostituito da un tipo di stampa in serie. In Cina però la stessa invenzione è attribuita a Bi Sheng già nel 1040. La sostanziale differenza tra Sheng e Gutemberg, oltre che nei quattro secoli di distanza, risiede nel fatto che i caratteri dell’inventore cinese erano in ceramica e non di piombo e, pertanto, non adatti alle grandi tirature. Il libro stampato più antico che ci è pervenuto è scritto in coreano, ha 38 pagine ed è un’antologia di aforismi buddisti. È datato 1377.


Il fiume che attraversa Parigi è la Senna. FALSO

Secondo le regole dell’idrografia, quando due fiumi si incontrano, è quello con la maggior portata annua che dà il nome al corso d’acqua che ne deriva. È questo che distingue i fiumi affluenti dagli altri. Il Po è più grande dell’Adda, per cui quando i due fiumi si incontrano, il corso che ne deriva è sempre il Po. È una norma chiarissima.

Anche nel caso della Senna e dell’Yonne, la è chiara: all'altezza della loro confluenza, a Montereau-Fault-Yonne, la Senna ha una portata di 80 m³/s, l’Yonne di 93 m³/s. È evidente: l’Yonne è più grande, per cui il corso che ne deriva, che poi va ad attraversare Parigi, dovrebbe chiamarsi Yonne. E invece, i francesi hanno scelto di chiamarlo Senna.Un’imprecisione storica probabilmente dettata dalla supersitizione. I francesi si rifanno alla tradizione gallica che assegnava alla Senna un ruolo di superiorità sacrale rispetto agli altri fiumi. I druidi all’epoca si erano espressi così, e la tradizione è rimasta.


Andrea Pellegrino


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