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La fotografia spiritica: un trucco di 150 anni fa

Aggiornamento: 29 giu 2021

La così detta “fotografia spiritica” è una tecnica che ebbe molto successo del periodo di espansione dello spiritismo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.

Molti medium affermavano infatti di essere in grado di fotografare le anime dei defunti, spesso immortalate accanto ai loro parenti in vita. Tutto questo sarebbe dovuto servire innanzitutto a dimostrazione dei poteri psichici del medium con l'intento di accaparrarsi più fama e successo possibili e, in secondo luogo, questo strano fenomeno serviva ai sostenitori dello spiritismo classico per difendere le loro teorie.


Un trucco fotografico che anticipa Photoshop di 150 anni.


Il pioniere della fotografia spiritica fu William H.Mumler che nel 1860 scoprì per caso la presenza di un’altra persona in una foto scattata da solo. Questo era dovuto alla doppia esposizione e sovrapposizione delle lastre. Il risultato era alquanto spettrale e Mumler cavalcò la dilagante moda per la comunicazione con l’aldilà spacciandosi come medium e pubblicizzando la sua presunta capacità. Egli venne però smascherato a causa di un suo stesso errore: inserì per sbaglio fotografie di persone ancora vive asserendo fossero immagini di spettri. Venne per questo processato.





Questa è una delle più famose fotografie di Mumler nella quale viene ritratta Mary Todd Lincoln con lo spirito di suo marito, l'ex presidente, defunto.


Nonostante ciò, questo particolare genere fotografico continuò a dilagare e nel 1905 un ex falegname di nome William Hope scoprì lo stesso meccanismo e nel 1905 scattò la prima fotografia che raffigurava uno spirito. La sua carriera di medium fu alquanto lunga e durò ben diciassette anni. Fondò persino un gruppo composto da sei fotografi spiritici chiamato Crewe Circle. Venne però smascherato dalla Society for Psysical Research e da Harry Price, un indagatore del paranormale.Ma la vicenda che pose definitavemte fine alla sua carriera fu la denuncia da parte di Edward Bush che gli aveva inviato la foto di una persona in vita spacciandola per quella di un defunto: dopo una seduta spiritica con Hope la foto del falso defunto era presente in un'altra fotografia che il medium aveva scattato a Bush.


Un caso più recente nel quale è stata scartata l'ipotesi di frode




La fotografia che vedete riportata qui in alto risale al Novembre del 1995. Quel giorno al Wen Town Hall (ristorante e albergo nel Wem,Shropshire, Regno Unito) scoppiò un incendio e un fotografo di nome Tony O'Rahilly si recò sul posto per realizzare delle fotografie da reportage. Ciò che vide in seguito aveva dell'incredibile: nell'immagine, scattata con un'obiettivo da 200 mm, si può chiaramente notare la presenza di una figura femminile tra le fiamme. La cosa particolare è che i vigili del fuoco dichiararono che quando la foto fu scattata l'edificio era sgombro e che nessuno avrebbe potuto superare le barriere di sicurezza apposte attorno al ristorante in fiamme.


La fotografia venne esaminata da molti esperti di computer grafica e fotoritocco. Tony Adams, Il direttore dei fotografi del giornale Shropshire, dichiarò che il negativo non presentava alcuna manomissione. Dello stesso parere fu anche l'associazione per lo studio scientifico dei fenomeni paranormali (una sorta di CICAP inglese). Il presidente dell'associazione dichiarò che l'immagine può essere il risultato di illusione creata dai giochi di luce delle fiamme, dal fumo e dalle ombre. Tuttavia è innegabile che il volto della bambina sia chiaramente visibile. La questione non è mai stata risolta.

Vediamo ora qualche foto per capire meglio il fenomeno della "fotografia spiritica" di fine Ottocento.




Sir Arthur Conan Doyle in una foto di Emma Deane



Famiglia con ospite "inatteso".




Andrea Pellegrino

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